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Epigraphè

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Il progetto Epigraphè declina le arti attorno a un tema a partire dalla suggestione che un luogo suggerisce attraverso una scritta, iscrizione, epigrafe che su quel luogo sia stata incisa, dipinta, impressa.

Da questa ispirazione nasce nel 2018 l’idea di una rassegna di sapore contemporaneo che prevede tre appuntamenti (di teatro, musica e arte) in tre sabati di novembre in tre luoghi diversi di Città di Castello.

QUIS UT DEUS (oratorio degli angeli, Città di Castello)
/ Chi è come Dio?

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E vi fu battaglia in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono.

Il motto latino attribuito come grido di battaglia dell’arcangelo Michele contro Lucifero deriva dall’etimologia ebraica dello stesso nome dell’arcangelo, composto dai termini mi (“chi”), kha (“come”) ed El (“Dio”): Chi è come Dio?
Si tratta di una domanda retorica? Ha ancora significato porsela o ha senso circoscriverla all’episodio biblico? E cosa succederebbe se la declinassimo in senso laico?

 

CUM VOLES ERIT UTILIS  (sala degli specchi, palazzo Bufalini, Città di Castello)
/ Ti sarà utile quando lo vorrai

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Fedro, Favola 14 – De luxu et severitate – Svago e impegno
Puerorum in turba quidam ludentem Atticus Aesopum nucibus cum vidisset, restitit, et quasi delirum risit. Quod sensit simul derisor potius quam deridendus senex, arcum retensum posuit in media via: “Heus” inquit “sapiens, expedi quid fecerim”. Concurrit populus. Ille se torquet diu, nec quaestionis positae causam intellegit. Novissime succumbit. Tum victor sophus: “Cito rumpes arcum, semper si tensum habueris; at si laxaris, cum voles erit utilis”. Sic lusus animo debent aliquando dari, ad cogitandum melior ut redeat tibi.

Avendo un Ateniese visto Esopo giocare con le noci in un gruppo di ragazzini si fermò e lo derise come se quello fosse uscito di senno. Accorgendosi di ciò, il vecchio, capace di deridere gli altri anzichè d’essere deriso, pose al centro della strada un arco dopo averne allentata la corda. “Ehi tu sapientone” esclamò “spiega un po’ quello che ho fatto”. La gente nel frattempo accorse. Quello a lungo si tormentò, ma non comprese il significato di quanto era stato fatto. Alla fine si arrese. Il vincitore, che la sapeva lunga, spiegò: “Se terrai un arco sempre in tensione lo romperai in fretta, lascialo allentato e ti sarà utile quando lo vorrai”. Allo stesso modo anche alla mente di tanto in tanto occorre dare un po’ di svago affinchè ti sia resa più pronta alle fatiche intellettuali.
Un invito alla leggerezza? Alla quiete prima della tempesta? Che tipo di svago oggi e in attesa di quali fatiche intellettuali? Per vincere quali sfide?

 

? (manica lunga della Pinacoteca comunale, via della Cannoniera, Città di Castello)
/ Punto interrogativo

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Il punto interrogativo è un segno grammaticale sintattico di interpunzione che contrassegna l’interrogazione diretta. Ha funzione anche di marca dell’intonazione invitando a pronunciare la frase interrogativa con un tono discendente-ascendente. «Dimandare con desiderio di risposta» è l’uso più comune, ma può anche indicare un invito, un consiglio, un comando…

Progetto a cura di Giovanna Guariniello, Enrico Paci, Mauro Silvestrini       
In collaborazione con MEDEM associazione culturale
Grafica a cura di Lorenzo Locchi

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