DENTRO IL LAGER, FUORI DAL LAGER
DENTRO IL LAGER, FUORI DAL LAGER
Rielaborazione originale basata sui testi:
Essere senza destino, di Imre Kertész
Un sacchetto di biglie di Joseph Joffo
Ideazione e regia
Nunzia Negri
con
Enrico Paci e Mauro Silvestrini
Gyurka non ha ancora compiuto quindici anni quando viene costretto a lasciare il suo paese, l’Ungheria, e partire per un lungo ed estenuante viaggio in treno, destinazione Germania.
Joseph e Maurice Joffo sono due fratellini francesi di 10 e 12 anni; alla vigilia della capitolazione della Francia per mano tedesca, durante il secondo conflitto mondiale, si trovano a dover fuggire a bordo di un treno.
Gyurka, Joseph e Maurice si ritrovano ad essere gettati nel mondo degli adulti e a ragionare come loro per sopravvivere: il primo, all’interno del Lager con le sue regole spietate, i secondi in fuga costate per l’Europa. Tutti e tre attraversano le ultimi fasi del conflitto con la semplicità tipica dei bambini, tra incoscienza, gioco e consapevolezza della tragedia di cui sono protagonisti. Sia dentro il lager, che fuori dal lager, i tre ragazzi, come tanti altri simili a loro, sono animati da un forte impulso vitale che anima la loro voglia di crescere, vedere e imparare, nonostante gli orrori, nonostante il furto della loro infanzia e della loro adolescenza.Dentro il lager, fuori dal lager è una performance a due voci a partire da Essere senza destino del premio Nobel Imre Kertész e da Un sacchetto di biglie di Joseph Joffo.
I sopravvissuti, diventati adulti, rivivono e raccontano la loro esperienza in una narrazione in parallelo che mette in luce similitudini e differenze tra i diversi punti di vista, in comune c’è la ricerca di un modo per sopravvivere.
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